Storia di chi fugge e di chi resta
By Elena Ferrante
- Release Date: 2013-10-30
- Genre: Literary Fiction
Description
L'amica geniale - Volume terzo
Elena e Lila, le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso L’amica geniale e Storia del nuovo cognome, sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato il marito e l’agiatezza, lavora come operaia in condizioni durissime; Elena è andata via dal rione, ha studiato alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto. Ambedue hanno provato a forzare le barriere che le volevano chiuse in un destino di miseria, ignoranza e sottomissione.
Ora navigano, con i ritmi travolgenti a cui Elena Ferrante ci ha abituati, nel grande mare aperto degli anni Settanta, uno scenario di speranze e incertezze, di tensioni e sfide fino ad allora impensabili, sempre unite da un legame fortissimo, ambivalente, a volte sotterraneo a volte riemergente in esplosioni violente o in incontri che aprono prospettive inattese.
«Elena Ferrante potrebbe essere la migliore scrittrice contemporanea di cui abbiate mai sentito parlare».
The Economist
«Elena Ferrante ha scritto romanzi straordinari, lucidi, indubbiamente schietti (…). Aggredisce le smancerie borghesi e il decoro domestico, strappa via la pelle dalla consuetudine (…). L’amica geniale è una storia splendida e delicata di convergenze e colpi di scena».
The New Yorker
«L’amica geniale è un libro che trabocca dall’anima come un’eruzione del Vesuvio».
La Repubblica
«Tutti dovrebbero leggere qualunque cosa porti la firma di Elena Ferrante».
The Boston Globe
«Lukács una volta ha affermato che I promessi sposi di Manzoni è un’allegoria di tutta la storia italiana. Allo stesso modo, Elena Ferrante trasforma l’amore, la separazione e la riunione di due povere ragazze nella tragedia della loro città, un luogo bello e straziante».
The New York Times
«I personaggi femminili di Elena Ferrante sono vere e proprie opere d’arte».
El País